SORRENTO COMUNE, CLAMOROSO ATTO AMMINISTRATIVO: RITIRATA IN AUTOTUTELA LA DETERMINA DI CELEBRAZIONI DEL PITTORE CAPOSTIPITE DEL CLAN FIORENTINO
Uno smacco di quelli che consiglierebbero di non uscire più di casa, in attesa anche di probabili risvolti giudiziari, ai figli dell’ ” artista”, alle mogli di primo e secondo letto (una addirittura insegnante in una scuola materna sorrentina), alle nipoti, dipendenti per grazia ricevuta della Fondazione Sorrento , al “topolino” calunniature presente sul comune malgrado varie “derattizzazioni”.
Un “reato” di lesa maestà quello compiuto dal dirigente del settore cultura del Comune di Sorrento, “costretto” dall’osservanza delle varie disposizioni e regolamenti in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, a ritirare il finanziamento di ben 50mila euro da aggiungere ai ventimila stanziati dalla Fondazione Sorrento ( a “conduzione familiare” dei Fiorentino) per la mostra, sullo sconosciuto ai più, pittore Domenico Fiorentino, intitolata “Sorrento, Parigi e ritorno”.
Un finaziamento di un mostra per un illustre sconosciuto tra l’altro, come si dice in giro, deliberata in Giunta Comunale presente lo stesso nipote. Una caduta di stile del Comune prigioniero di diverse espressioni politiche golosi di ricche prebende, una “figuraccia” per la Fondazione Sorrento già sotto la lente d’ingrandimento delle autorità per altri 70mila euro deliberati in favore di un nipote del Direttore socio all’epoca del finanziamento, all’Istituto di Cultura Torquato Tasso, per un’altra mostra “chicchierata”.